ULSS 1: a Belluno Neurochirurgia e Rianimazione efficienti anche in caso di emergenze multiple.

La Neurochirurgia di Belluno conferma il suo ruolo di massima importanza nella gestione presso l’Ospedale San Martino di pazienti che richiedono interventi effettuati nel più breve tempo possibile dopo gravi traumi cranici od emorragie cerebrali.  Dall’attivazione della Neurochirurgia a Belluno nel 2001, a tutt’oggi, la casistica dei pazienti operati per gravi lesioni cerebrali acute, provenienti sia dalla nostra provincia e talora anche dalle provincie limitrofe, comprende numerosissimi casi di traumatismi da incidenti stradali, sul lavoro e sportivi. Alla garanzia di un trattamento Neurochirurgico tempestivo a Belluno, si accompagna la possibilità che questi pazienti possano essere poi ricoverati nella Rianimazione di Belluno, che nel 2014 e nel 2015 ha trattato rispettivamente 20 e 22 pazienti operati d’urgenza per traumi cranici o emorragie cerebrali. Presso la Rianimazione di Belluno infatti, con il supporto della Neurochirurgia, della Radiologia e della Neurologia, questi pazienti possono avvalersi di supporti tipici di un centro di alta specializzazione, quali sofisticati monitoraggi neurofisiologici e della pressione intracranica, al fine di conseguire i migliori esiti in termini di sopravvivenza e di qualità di vita.

Una conferma che l’integrazione fra le equipe che intervengono in caso di emergenze neurochirurgiche rappresenta una certezza per la popolazione della nostra provincia, si è avuta nella giornata di Venerdì 7 Dicembre, quando sono stati operati ben tre pazienti, uno dei quali in stato di coma per trauma cranico e due per emorragia cerebrale, tutti provenienti da altri ospedali della provincia.

Dalle ore 8:00 alle 19:00 l’equipe Neurochirurgica diretta dal dr. Baratto, l’equipe Anestesiologica diretta dal dr. Mazzon, hanno affrontato una vera e propria “maratona” in sala operatoria della Neurochirurgia, tra l’altro senza alcuna ripercussione sull’attività programmata nelle altre sale. Tutti e tre i pazienti sono stati poi ricoverati in Rianimazione e sottoposti a monitoraggi e a trattamenti personalizzati, in prosecuzione del lavoro svolto in sala operatoria. Ben consapevoli che questi pazienti possono sviluppare complicazioni sia legate alla lesione cerebrale sia di altra natura, Medici ed Infermieri della Rianimazione, affiancati dai Neurochirurghi attivi nell’Ospedale San Martino, saranno impegnati nei prossimi giorni in una battaglia dall’esito ancora incerto, che comunque si avvarrà di tutte le competenze e le risorse necessarie per affrontarla, con la speranza di poter recuperare alla vita i pazienti che sono loro affidati.

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