Stagione 2016-2017: il punto sull’epidemia annuale dell’influenza e sulla campagna di prevenzione vaccinale

Come ogni anno fine primavera è tempo di bilancio per l’andamento dell’epidemia dell’influenza e della campagna di prevenzione vaccinale che vede massimamente coinvolti i servizi vaccinali del Dipartimento di Prevenzione e i medici di famiglia, in una alleanza che si va progressivamente rafforzando. In quest’ultimo anno quasi l’85% delle oltre 18.800 dosi di vaccino antinfluenzale acquistate dal distretto di Belluno e delle 13.200 da quello di Feltre, è stato somministrato dai medici di assistenza primaria.

La collaborazione tra i diversi operatori sanitari si traduce non solo nella somministrazione del vaccino antinfluenzale alla popolazione interessata ma anche, per il distretto di Belluno, nel monitoraggio dell’epidemia attraverso la rilevazione settimanale dei casi di sindrome influenzale.

Questo sistema di sorveglianza diffuso capillarmente su tutto il territorio nazionale permette di calcolare il numero dei casi, la stima dei tassi di incidenza, l’inizio e la fine dell’epidemia, la valutazione dell’efficacia dei programmi vaccinali. Inoltre è attiva anche la sorveglianza dei casi gravi e complicati di malattia nonché la ricerca dei virus influenzali che maggiormente circolano nel corso della stagione.

E’ grazie a tutte queste attività coordinate che possiamo illustrare come in Veneto il picco stagionale è stato raggiunto nella terza settimana di gennaio del 2017, un po’ in ritardo rispetto al picco nazionale; il picco è stato inferiore rispetto alle stagioni precedenti e si è mantenuto per 4 settimane, per poi decrescere gradualmente fino a fine stagione.

Nell’ambito regionale sono stati segnalati 55 casi gravi con complicanze a livello dell’apparato respiratorio.

Relativamente alla campagna di vaccinazione il numero di vaccini somministrati è aumentato rispetto alla scorsa stagione, tuttavia, nell’ambito dell’Azienda ULSS 1 Dolomiti la percentuale di persone di età >65 anni vaccinata è complessivamente quasi del 50%, percentuale ancora lontana dagli obiettivi nazionali del 75%.

Pertanto anche se il lavoro svolto ha dato buoni risultati, gli operatori dei servizi vaccinali sono già all’opera per la programmazione della prossima stagione.

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