Nuovi indirizzi diagnostici per il tumore della prostata: LA RISONANZA MAGNETICA MULTIPARAMETRICA DELLA PROSTATA (RMmp) NEL SERVIZIO DI RADIOLOGIA DELL’OSPEDALE SAN MARTINO.

L’Unità Operativa di Radiologia dell’Ospedale San Martino, è il riferimento aziendale per  l’esecuzione della Risonanza Multiparametrica della Prostata, strumento fondamentale per la ricerca e la stadiazione della neoplasia della prostata.

Questa neoplasia è considerata tra le neoplasie più comuni del sesso maschile con un tasso di mortalità stimato secondo solo al cancro del polmone. Le cause di questo tumore sono legate a fattori genetici, ambientali e alimentari; i soggetti più a rischio sono i maschi a partire dai 50 anni e i soggetti con familiarità per cancro della prostata.

Negli ultimi 30 anni mentre il numero di Paziente affetti da malattia è aumentato considerevolmente, la mortalità tra essi è invece sensibilmente diminuita (solo il 10% dei Pazienti affetti muore a causa di questa patologia), grazie alle massicce campagne di sensibilizzazione della popolazione e alle metodiche di dosaggio del PSA sierico (Antigene Specifico Prostatico), affiancato all’esame digito-rettale da parte dello Specialista Urologo: con tale manovra si valuta la superficie prostatica e si possono rilevare zone sospette. In loro presenza, con l’ecografia trans-rettale (TRUS), si possono eseguire biopsie non mirate, in aree prestabilite della ghiandola.

Una volta individuata la malattia, in passato, il paziente veniva indirizzato alla esecuzione di una RM solo per definire l’ estensione della malattia.

Oggi, per la elevata sensibilità della RM, si sono allargate le indicazioni all’ esame e, di fronte a un persistente rialzo dei valori del PSA sierico e/o con biopsie negative, il Paziente può essere sottoposto anche ad una Risonanza Magnetica Multiparametrica (RMmp), che individua e caratterizza le lesioni neoplastiche prostatiche.

La metodica utilizzata è definita “multiparametrica” in quanto, nella stessa seduta consente uno studio “morfologico”,per la valutazione dell’anatomia della ghiandola e della lesione neoplastica, uno studio di “diffusione” per la valutazione del danno e della proliferazione cellulare della lesione, e uno studio di “perfusione”, eseguito durante la somministrazione di mezzo di contrasto per via endovenosa al Paziente, per la valutazione della vascolarizzazione della lesione. La Risonanza Magnetica Multiparametrica identifica così le zone “sospette” su cui eseguire successivamente prelievi bioptici “mirati”.

 

Le più ampie indicazioni hanno determinato un netto incremento del numero delle prestazioni erogate, anche nella nostra Azienda, e ad oggi sono stati studiati complessivamente circa 250 pazienti, con un marcato incremento negli ultimi mesi: si è passati dai 19 esami eseguiti in tutto il 2013 a più di 80 esami nei soli primi 9 mesi del 2017.  Per questo all’ interno dell’ Unità Operativa di  Radiologia dell’Ospedale San Martino di Belluno,diretta dal dott. Paolo D’Andrea, è stato individuato un referente medico, la dott.ssa Alessandra Brandalise,  e sono state organizzate sedute dedicate a questo tipo di indagine.

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