Monitoraggio e controllo delle febbri estive

Con riferimento all’interesse suscitato dall’epidemia di Chikungunya recentemente verificatasi ad Anzio, la Direzione Generale dell’ULSS 1 Dolomiti ha convocato gli esperti aziendali per fare il punto sulle azioni di monitoraggio e controllo delle febbri estive al fine d’individuare tempestivamente eventuali casi di malattie esotiche d’importazione o anche autoctone.

“La nostra ULSS, riferisce il dr. Ermenegildo  Francavilla, Direttore dell’U.O. di Malattie Infettive, aderisce da diversi anni al protocollo regionale per la sorveglianza delle febbri estive, con particolare riferimento a Chikungunya, Dengue, West Nile, cui si è aggiunta dal 2014 la malattia da virus Zika, malattie virali trasmesse da zanzare.

Questo perché, spesso ed erroneamente, episodi febbrili estivi vengono definiti influenzali, ma è noto a tutti che il virus influenzale non circola nel periodo estivo.

Perciò occorre, una volta escluse cause di febbre  più comuni come infezioni delle vie urinarie o respiratorie, soprattutto se il paziente ha soggiornato all’estero, considerare altre patologie : in primis la malaria. Nella nostra area è, poi , da considerare anche la TBE.

I Medici di Medicina Generale e i Pronto Soccorso sono allertati su queste eventualità”.

Molto si può fare sul piano della prevenzione sia sulla lotta ai vettori che sul controllo degli emoderivati e trapianti. Infatti queste malattie possono essere trasmesse anche da donatori che presentano nel sangue il virus. Per quanto di competenza, il direttore della Struttura Trasfusionale della ULSS 1 Dolomiti dr. Stefano Capelli conferma che: “La filiera dalla vena del Donatore alla vena del Paziente è da circa una decina di anni (a Belluno, in Regione Veneto e a livello nazionale tramite il Centro Nazionale Sangue – Istituto Superiore di Sanità) attiva per azzerare i rischi della trasfusione di sangue potenzialmente infetto, anche da parte di virus e parassiti trasportati da vettori, trasmissibili dagli animali all’uomo e poi dall’uomo all’uomo tramite la trasfusione o i trapianti d’organo.
Non si tratta più solo di malattie tropicali, ma di malattie che attraverso canali diversi sono arrivate o possono arrivare a noi: dalla storica Malaria ad altre meno note, tra le quali il Chikungunya. Per questo virus il primo evento in Italia fu nel 2007 in Romagna. Anche in quella occasione, con molta meno organizzazione strutturata rispetto a quella attuale, il Sistema Trasfusionale Italia diede una risposta efficiente ed efficace per i Pazienti, senza creare buchi assistenziali ai malati necessitanti di trasfusioni e senza determinare trasmissioni attraverso la trasfusione di questo patogeno.
Conoscenza, organizzazione e programmazione sono gli strumenti da condividere con Associazioni e ogni singolo Donatore. I Donatori del Dipartimento Trasfusionale di Belluno conoscono – e sono aggiornati in tempo utile prima della donazione – i potenziali rischi ad esempio del West Nile virus e oggi del Chikungunya.
Non solo con il loro atto aiutano gli altri, ma con la donazione programmata permettono di dare, anche oltre i confini della Provincia, risposta alle necessità trasfusionali dei cittadini meno fortunati malati. Nel 2017, come per gli anni precedenti, sulla base di una organizzazione e programmazione prima nazionale, poi regionale e quindi dipartimentale, l’azienda ULSS 1 Dolomiti cede oltre il 40% del sangue raccolto.
Quest’anno ne beneficiano i Pazienti cronici (come i talassemici o gli oncoematologici che vivono e possono essere curati solo se possono essere trasfusi in modo appropriato ed adeguato) o acuti (come i traumatizzati gravi) non solo degli Ospedali dell’ULSS 1 Dolomiti, ma anche quelli dell’Ospedale Brotzu di Cagliari e del Policlinico Tor Vergata di Roma con cessioni settimanali, che al momento sono qualcosa in più rispetto al programmato”.

Il dr Fabio Soppelsa, direttore del Dipartimento di Prevenzione dichiara: ” Come anche negli anni scorsi il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda ULSS n. 1 Dolomiti ha continuato l’attività di sorveglianza e monitoraggio entomologico finalizzato alla raccolta di informazioni utili relative all’identificazione ed alla densità delle specie di zanzare presenti nel nostro territorio oltre che all’epidemiologia di eventuali malattie trasmesse da questi vettori. Le specie maggiormente presenti si confermano ancora la “zanzara tigre” (Aedes albopictus) e la zanzara invasiva di più recente introduzione “Aedes koreicus”, potenziali vettori nella trasmissione della febbre Chikungunya e della Dengue.

Parallelamente sono proseguiti anche nel 2017 gli interventi disinfestanti che l’Azienda ULSS esegue per conto dei Comuni del Distretto di Belluno, soprattutto con la lotta larvicida biologica mediante l’impiego di prodotti selettivi da applicare in aree pubbliche.

Con l’approssimarsi della stagione autunnale e con il conseguente calo delle temperature, la presenza di zanzare si sta progressivamente riducendo e con questa anche il potenziale rischio di trasmissione delle febbri estive.“

La direzione aziendale ha stimolato gli esperti a mantenere una attenta sorveglianza sul fenomeno e a coordinarsi tra loro per garantire la miglior risposta possibile alla cittadinanza.

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