Le nuove procedure di radiologia interventistica con equipe miste per la cura dell’Epatocarcinoma.

Da alcuni giorni le equipe mediche della Radiologia di Belluno e Feltre hanno iniziato la collaborazione per le attività di radiologia interventistica. Infatti la recente acquisizione del nuovo angiografo digitale, acquistato con il sostanziale contributo della Fondazione Cariverona, ha migliorato molto le opportunità terapeutiche e la disponibilità di personale già addestrato al suo uso, in entrambe le Unità Operative ed  ha creato i presupposti per una fattiva collaborazione.  Così come già avviene per i pazienti che devono essere sottoposti a coronarografia, i medici ed il personale di supporto (Tecnici di Radiologia ed Infermieri) delle due Radiologie possono collaborare oltre che per l’ utenza Bellunese, nel trattamento dei pazienti di Feltre che si recano presso la Radiologia di Belluno.

La collaborazione, oltre a permettere di utilizzare appieno la moderna apparecchiatura, garantisce la crescita professionale degli operatori e consente ai pazienti di essere trattati con efficacia da equipe altamente specializzata.

Uno dei campi di maggiore interesse che verrà  potenziato in questa collaborazione è quello della terapia del tumore del fegato. Nel mondo, questa malattia rappresenta la quinta causa più frequente di cancro ed è la seconda causa di morte fra le neoplasie maligne. Mentre la media di incidenza in Italia è di circa 10 nuovi casi/anno per 100000 abitanti, nella sola ULSS 1 vengono diagnosticati 30-40 nuovi casi anno, rispetto ai circa 12 attesi in base alla popolazione.

La terapia di elezione della malattia iniziale è quella chirurgica del trapianto o della sola asportazione del tumore, ma la coesistenza di altre patologia, in primis la cirrosi, e una diagnosi non sempre tempestiva,  a causa dell’ esordio spesso asintomatico, limitano a pochi casi l’ opzione chirurgica. Nei pazienti che non possono giovarne esistono altre tecniche, le più importanti sono di appannaggio della radiologia interventistica, come la ablazione percutanea e la chemio-embolizzazione. La prima “brucia” il tumore con impulsi radio o micro-onde, somministrati mediante un ago elettrodo centrato sotto guida ecografica al centro del tumore. La seconda blocca l’ afflusso di sangue al tumore e contemporaneamente consente di iniettare un farmaco chemioterapico solo all’ interno della lesione. Le due tecniche possono essere combinate.

Uno dei maggiori vantaggi delle tecniche di Radiologia interventistica è che, dopo la procedura, il paziente rimane monitorato in ospedale al fine di verificare tempestivamente l’insorgenza di eventuali complicanze, ma di regola può essere dimesso già nelle prime 24 ore.

 

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