Il Trasfusionale dell’ULSS 1 Dolomiti ha superato la visita ispettiva per conferire il plasma raccolto all’azienda farmaceutica che si è aggiudicata la prima gara in Italia con regole globali.

Qualità, sicurezza e rispetto delle norme hanno trovato necessaria ed obbligata evidenza nel recente percorso di audit (visita ispettiva), che il Trasfusionale dell’ULSS 1 Dolomiti – primo in Regione Veneto – ha superato per poter conferire il plasma raccolto all’azienda farmaceutica, che si è aggiudicata la prima gara in Italia con obbligo di rispetto della normativa non solo nazionale, ma anche comunitaria e mondiale (Good Manufacturing Pratice-GMP) per tutto il percorso, che va dalla raccolta dal donatore, che passa attraverso la lavorazione, il congelamento e lo stoccaggio, fino alla consegna per la produzione industriale di farmaci, che possono essere prodotti solo dal plasma umano (i cosiddetti plasmaderivati, quali albumina, fattori della coagulazione ad es.).

I farmaci prodotti ritornano poi nel territorio delle Regioni e quindi ULSS, che partecipano al consorzio, a prezzo concordato e per rispondere alle necessità dei pazienti.

Nel comune percepito quella che oggi viene definita Medicina Trasfusionale è rappresentato dal Donatore che fa la Donazione. In genere non è conosciuto sia ciò che avviene dopo la raccolta del sangue, sia ciò che avviene in Trasfusionale, a volte senza un apparente collegamento con la donazione.

Nell’ULSS 1 Dolomiti la raccolta viene effettuata a Belluno, a Feltre, Pieve di Cadore ed Agordo.

I Donatori cosiddetti attivi, cioè che hanno donato negli ultimi due anni, sono stati 8.145, ad evidenza di un locale tessuto sociale ancora solido ed improntato alla condivisione e soluzione dei problemi degli altri cittadini.

Il valore confrontato con gli standard di riferimento dell’OMS e gli analoghi indici delle altre Province del Veneto (% ogni 1.000 abitanti in fascia di età 18-65, in cui si può donare), colloca stabilmente la provincia di Belluno assieme a Rovigo a oltre il 60 per mille, cioè ben oltre lo standard OMS (42 per mille) e oltre l’analogo indice di tutte le altre Province venete.

Nel 2016 sono state effettuate 13.447 donazioni nelle varie tipologie (sangue intero e aferesi).

Sono state prodotte 12.408 unità di globuli rossi (che nel percepito comune sono la trasfusione di sangue), ma anche 13.322 unità di plasma, 675 concentrati di piastrine e 488 raccolte di gel piastrinici.

Il tutto è andato a favore di 1.894 pazienti trasfusi negli Ospedali della provincia di Belluno con 7.243 unità di globuli rossi, il resto, sulla base della programmazione nazionale tramite il Centro Nazionale Sangue-CNS e regionale tramite il Coordinamento Regionale per le Attività Trasfusionali-CRAT o a supporto in situazioni di urgenza createsi e non previste : 3.355 in Regione Veneto (2.983 unità a Padova, 317 a Verona, 40 a Mestre e 15 a Treviso), 1.749 unità a Cagliari e Roma.

L’attività  avviene in un contesto che rispetta i principi base della Medicina Trasfusionale odierna, con, con tracciabilità, qualità e sicurezza per tutto ciò che viene fatto, come accertato anche nel corso della recente visita ispettiva.

Questo anche grazie agli investimenti strutturali, effettuati  per oltre 100.000 €, nonché grazie agli sforzi di tutto il personale preposto per poter aprire questa strada, del tutto nuova non solo a Belluno, ma in Italia.

Un ringraziamento particolare va ai nostri oltre 8.000 Donatori e le loro locali Associazioni.

 

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