I° Dicembre: Giornata Mondiale contro l’AIDS

La giornata mondiale contro l’AIDS è indetta ogni anno il 1° Dicembre ed è dedicata ad accrescere la coscienza dell’epidemia mondiale dell’AIDS, che dal 1981 ad oggi ha mietuto 25 milioni di morti.

“L’avvento di cure efficaci ha ridotto la percezione del pericolo e ha indotto la popolazione ad abbassare la guardia con la conseguenza che ci si continua a infettare” – afferma il Dr Francavilla, Direttore U.O Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino.

Ogni anno in Italia si verificano circa 3.500 nuovi casi e si stima che ci siano 130.000 sieropositivi, di cui uno su cinque non sa di esserlo. L’età maggiormente colpita è quella compresa fra i 30 e i 50 anni, ma negli ultimi tempi si assiste al preoccupante fenomeno d’infezioni tra i giovani che hanno meno di 25 anni. Ciò è dovuto principalmente al diminuito interesse da parte degli organi d’informazione al fenomeno AIDS e secondariamente al fatto che i giovani di seconda generazione non hanno vissuto gli anni drammatici dell’epidemia. Vi è una sorta di perdita di memoria generazionale, perciò occorre che i giovani siano educati dalle scuole e dalle famiglie. Sono sempre più numerosi i casi dei cosiddetti “late presenters”, cioè i sieropositivi che giungono alla diagnosi quando sono già malati e in uno stato di avanzata immunodepressione.

Il sieropositivo che ignora il proprio stato, e che quindi non si cura, oltre a compromettere il proprio stato di salute, mette a repentaglio anche quella altrui. Infatti le cure annullano quasi totalmente la presenza del virus nel sangue e quindi riducono al minimo le possibilità di contagio.

A Belluno, presso l’U.O. di Malattie Infettive sono attualmente seguiti 167 sieropositivi, di cui 163 in trattamento farmacologico. I pazienti seguiti presso la Casa Circondariale sono cinque.

Quest’anno vi sono stati tre casi di AIDS conclamata.

I nuovi sieropositivi hanno fatto registrare un’allarmante impennata: 24 casi, di cui 17 già noti e precedentemente seguiti presso altri centri e 7 casi di sieropositivi alla prima diagnosi. Questi ultimi riguardano principalmente giovani omosessuali. Parallelamente alla diffusione dell’HIV sono aumentati anche i casi di malattie sessualmente trasmesse come la sifilide, la gonorrea e l’epatite A. Tutto ciò in conseguenza di rapporti sessuali non protetti. Infatti il profilattico, oltre a proteggere dall’HIV, costituisce un’ottima barriera per altre malattie veneree.

Tutto ciò preoccupa non solo sotto l’aspetto della salute pubblica, ma anche per i costi economici che le terapie comportano. Ogni anno a Belluno si spendono circa 1.200.000 Euro. Solo quest’anno vi è stato un incremento di spesa di 100.000 Euro; denaro, questo, che potrebbe essere destinato per la cura di altre malattie se solo si incoraggiasse e diffondesse la cultura della prevenzione.

Cosa bisogna fare quindi? Educare la popolazione ad assumere atteggiamenti corretti e invitare coloro che hanno avuto rapporti occasionali non protetti ad eseguire il test. L’esame può essere eseguito, presso l’ambulatorio del reparto di Malattie Infettive, senza impegnativa e in completo anonimato.

Qualche anno fa fu diffuso lo slogan: “AIDS, se lo conosci lo eviti”! Evidentemente, visti i risultati, non tutti lo conoscono.

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