Gastroenteriti in Val di Zoldo: il punto della situazione – Copro-culture negative, si mantengono monitorati gli acquedotti

Il Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 1 Dolomiti, in seguito alle segnalazioni di focolai di gastroenterite presenti nel territorio di Val di Zoldo ed in particolare nelle Loc. Pecol-Mareson di Zoldo Alto, fa il punto sugli accertamenti eseguiti e informa che, nonostante la diminuzione dei casi e la negatività delle analisi finora effettuate, al fine di evitare allarmismi, ha indicato di continuare il monitoraggio della clorazione degli acquedotti e sta procedendo ad altri accertamenti dove l’acqua per acquedotto viene captata cioè presso le opere di presa della zona.

Riepiloghiamo i fatti.

Il 02 agosto 2017, nella tarda mattinata e nel pomeriggio, il SIAN/SISP di Belluno sono stati informati di casi di gastroenterite acuta, in particolare nella zona di Pecol-Mareson.

Acquisite le prime informazioni sulla sintomatologia e sulla distribuzione si è proceduto con gli accertamenti necessari per l’indagine epidemiologica che si avvale del supporto del Laboratorio ARPAV di Treviso per le analisi delle acque.

Nella mattinata del 03.08.2017 il SISP ha approfondito l’inchiesta epidemiologica, anche con elementi riferiti dai pazienti segnalati dai medici di famiglia e dai colleghi di Trento ove si erano rivolti i ragazzi del gruppo musicale, nonché a consegnare il materiale per le analisi del caso.  I tecnici della prevenzione del SIAN hanno prelevato dalle varie fontane di Zoldo Alto 10 campioni di acque potabili inviati in mattinata a Laboratorio ARPAV di Treviso. I campioni di acque dei vari acquedotti valori di cloro variabili, ma sempre rilevabili. La rilevazione del cloro rendeva poco probabile la presenza di batteri pur non potendo escluderla a priori.

Il giorno successivo è stata effettuata una ispezione presso le opere di presa dell’acquedotto Valle Maè che serve prevalentemente la zona di Mareson – Pecol. Non sono state rilevate anomalie alle strutture o alle zone vicine alle opere di presa e serbatoi. Tutti le analisi microbiologiche dei campioni prelevati sono risultate prive di evidenza di contaminazione fecale, cioè favorevoli, e senza alterazioni dei parametri ricercati. I dati pervenuti nella mattinata del 05.08.2017 (sabato), sono stati trasmessi immediatamente al Comune di Val di Zoldo , al Bim-GSP e alla Prefettura dal personale Ispettivo e Medico del SIAN che è rimasto in servizio anche nella mattinata di sabato.

Dal punto di vista clinico, i primi pazienti sono stati segnalati il  31.07.2017, con un aumento il 2 e 3 agosto per poi diminuire.

La sintomatologia, a rapida insorgenza, è prevalentemente rappresentata da vomito, diarrea, cefalea,  assenza di febbre. La risoluzione del quadro clinico avviene in 24-48 ore. Sono stati colpiti prevalentemente gruppi famigliari, una parte di un gruppo di ragazzi appartenenti ad un banda musicale (circa 15 individui su 95), e alcuni ragazzi ospiti di un campeggio parrocchiale e alcuni sporadici ospiti di un albergo.

Il quadro clinico fa supporre una probabile epidemia da virus enterico, altamente diffusivo, come ad esempio quelli appartenenti alla famiglia dei norovirus – rotavirus. Tutte le copro-culture sono tuttavia risultate negative alle ricerche effettuate per la rilevazione di norovirus-rotavirus- adenovirus che sono tra i virus  più frequenti di manifestazioni gastroenteriche acute.  Negativa è risultata anche alla ricerca di salmonelle – shigelle.

Pazienti con sintomatologia simile sono stati osservati le settimane scorse nell’Agordino (es. Falcade), alcuni casi anche in altri Comuni la settimana scorsa. Nel caso di Falcade sono stati rilevati, nelle copro-culture di alcuni pazienti, i norovirus.

L’indagine epidemiologica finora non ha evidenziato la presenza di alimenti consumati in comune dai vari soggetti coinvolti e che provengano da un preciso ambito. Per esempio, molti gruppi familiari e gli ospiti del campeggio sono arrivati a Zoldo con alimenti acquistati presso le zone di provenienza.

Nonostante l’apparente diminuzione dei casi e la negatività delle analisi, anche al fine di evitare allarmismi di infezione, si sta mantenendo sotto monitoraggio la clorazione degli acquedotti e si sta procedendo ad altri accertamenti presso le opere di presa della zona.

Le autorità sanitarie locali hanno collaborato fin dall’inizio delle manifestazioni cliniche con i dipartimenti di prevenzione, sia i Pronto Soccorso dei nostri Ospedali sono stati allertati in modo da segnalare  immediatamente eventuali nuovi casi.

Si precisa, infine, che non risultano esservi stati, in base alle informazioni finora acquisite, ricoveri ospedalieri, ma solo accessi al Pronto Soccorso del Bellunesi da parte di alcuni pazienti nei giorni scorsi durante la fase acuta della sintomatologia.

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