Effettuato all’Ospedale San Martino di Belluno il primo impianto di defibrillatore sottocutaneo

Nei giorni scorsi l’équipe guidata dal dott. Enrico Franceschini Grisolia, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia, ha effettuato il primo impianto del defibrillatore sottocutaneo EMBLEMTM S-ICD®, un defibrillatore automatico unico al mondo perché viene inserito sotto la pelle senza toccare né il cuore, né i vasi sanguigni.

L’impianto è stato eseguito all’Ospedale San Martino su un paziente  di 60 anni in prevenzione primaria a seguito di una patologia ischemica post-infartuale ad elevato rischio di morte improvvisa.

Per le sue caratteristiche di “non invasività” (il sistema non richiede l’inserimento di elettrocateteri nel cuore) il defibrillatore sottocutaneo EmblemTM S-ICD®, messo a punto da Boston Scientific, costituisce una straordinaria alternativa, in termini di efficacia e di sicurezza, ai defibrillatori tradizionali. Le sue due componenti, il generatore di impulsi e l’elettrocatetere, vengono posizionati sottocute, rispettivamente sul lato sinistro della gabbia toracica e nella regione dello sterno. La procedura di impianto utilizza punti di riferimento anatomici senza ricorrere alla fluoroscopia, evitando così a medico e paziente l’esposizione alle radiazioni.

Il nuovo defibrillatore sottocutaneo rappresenta una delle frontiere più avanzate della medicina minimamente invasiva. L’ULSS 1 è in grado di offrire ai pazienti affetti da  patologie cardiache molto serie, una terapia innovativa, indispensabile per la loro sopravvivenza ma che comporta rischi molto ridotti in quanto il dispositivo non necessita di elettrocateteri all’interno dei vasi sanguigni e nel cuore, evitando di esporre il paziente a rischi quali le infezioni sistemiche o le complicanze associate alla rottura degli elettrocateteri.

Inoltre, ed è un aspetto da non sottovalutare, soprattutto in presenza di pazienti giovani l’impianto di questo nuovo dispositivo ha un impatto  contenuto anche sul piano estetico e in termini di comfort.

Esso   è  particolarmente indicato nei pazienti giovani, negli sportivi e in alcune patologie selezionate.

L’esecuzione di questi impianti a Belluno conferma la posizione di avanguardia che l’ULSS 1  è in grado di assumere nell’adozione di tecnologie mediche innovative e di soluzioni terapeutiche “minimamente invasive”. Questo approccio consente l’erogazione ai pazienti di cure eccellenti, sicure e poco traumatiche e la riduzione dei tempi di ospedalizzazione e dei costi.

 

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